Biografia
Francesca Pasquinucci con Davide Giannoni ha fondato nel 2011 Imaginarium, studio artistico di Viareggio che realizza scenografie e contenuti multimediali per l’opera lirica e la musica classica e progetti di visual art (scene digitali e immagine coordinata) per artisti del mondo pop e rock (come i lavori sviluppati per il concept album Alchemaya di Max Gazzé, lo spettacolo teatrale Happy Next – Alla ricerca della felicità di Simone Cristicchi, il videogame in pixel art sulla coscienza ambientale per la cantante Giorgia e per l’Aida del Macerata Opera Festival). Pasquinucci si è laureata in Storia del Teatro all’Università di Pisa, con una specializzazione sulla teatralità e la storia dello show design nella musica pop rock, continuando poi il suo percorso di approfondimento sull’opera lirica e sulla storia e le tecniche della scenografia digitale, che fonde tutt’ora con le tecniche di disegno tradizionale e scenografia materica. Unendo le rispettive formazioni, il team si è specializzato nella realizzazione di contenuti creativi (dalle videoscenografie ai videoclip ai videogame) per l’ambito teatrale e musicale. La particolarità è il segno grafico di Pasquinucci, vicino al colorato mondo della pop art e del surrealismo d’avanguardia, con ispirazioni che vanno da Monty Python e Terry Gilliam, passando per Pushpin Studio, per arrivare alla favola animata di Lele Luzzati. Da anni illustratrice e ideatrice, oltre che del concept visuale, anche di un percorso visivo per la musica e i teatri legato alla posterart, Pasquinucci elabora i suoi disegni, frutto di artigianalità e gioco, che dopo un “trattamento digitale” ad opera di Davide Giannoni, diventano video e interactive story telling. Pasquinucci alterna una scenografia tradizionale (“materica”), a quella tecnologica, ma entrambe partono dal disegno su carta, dagli acquerelli, dai collage: nella prima fase ideativa la tecnologia è abolita. La folle ambientazione del concerto di Simone Cristicchi è un’esplosione di colori e di rimandi: è un set televisivo chiassoso e surreale, costituito da due strutture praticabili, caratterizzate da oggetti fissi e mobili con un richiamo al cartoon, amplificando il tema centrale della televisione fatta di programmi-discarica.La passione per gli allestimenti della Fura dels Baus per la lirica, il fenomeno del moltiplicarsi dellevideoproiezioni anche nei grandi Festival internazionali porta Pasquinucci a proporre scene con contenuti sempre più multimediali anche per la lirica: il videomapping diventa il linguaggio con cui si esprimono con maggior frequenza a teatro e negli spazi all’aperto. I loro videomapping per la musica pop avevano già animato le mura storiche di alcune delle arene italiane all’aperto più importanti del mondo, come le Terme di Caracalla di Roma, il Teatro Antico di Taormina, l’Arena Sferisterio di Macerata e l’Arena di Verona; con la Tosca (2021) sono arrivati a coprire con le proiezioni in videomapping i sessanta metri quadrati della facciata di Palazzo Farnese a Piacenza e la facciata dell'edificio The Mart (Chicago, 2025)
Fondo
Anni: -
Periodo di analisi: 2011 - 2025
Consistenza: Disegni, Story board, foto da scenografie, bozzetti, grafiche, video
Storia archivistica:
Imaginarium, studio artistico di Viareggio diretto da Davide Giannoni e Francesca Pasquinucci, dal 2011 realizza scenografie e contenuti multimediali per l’opera lirica e la musica classica e progetti di visual art (scene digitali e immagine coordinata) per artisti del mondo pop e rock (come i lavori sviluppati per il concept album Alchemaya di Max Gazzé, lo spettacolo teatrale Happy Next – Alla ricerca della felicità di Simone Cristicchi, il videogame in pixel art sulla coscienza ambientale per la cantante Giorgia e per l’Aida del Macerata Opera Festival).
Unendo le rispettive formazioni (le arti visive e la storia del teatro per Pasquinucci, la musica classica, le tecniche di animazione e mapping video per Giannoni), il team si è specializzato nella realizzazione di contenuti creativi (dalle videoscenografie ai videoclip ai videogame) per l’ambito teatrale e musicale. La
particolarità è il segno grafico di Pasquinucci, vicino al colorato mondo della pop art e del surrealismo d’avanguardia, con ispirazioni che vanno da Monty Python e Terry Gilliam, passando
per Pushpin Studio, per arrivare alla favola animata di Lele Luzzati.
Da anni illustratrice e ideatrice, oltre che del concept visuale, anche di un percorso visivo per la musica e i teatri legato alla posterart, Pasquinucci elabora i suoi disegni, frutto di artigianalità e gioco, che dopo un “trattamento digitale” ad opera di Davide Giannoni, diventano video e interactive story telling. Pasquinucci alterna una scenografia tradizionale (“materica”), a quella tecnologica, ma entrambe partono dal disegno su carta, dagli acquerelli, dai collage: nella prima fase ideativa la tecnologia è abolita.
Happy next: la folle ambientazione del concerto di Simone Cristicchi è un’esplosione di colori e di rimandi: è un set televisivo chiassoso e surreale, costituito da due strutture praticabili, caratterizzate da oggetti fissi e mobili con un richiamo al cartoon, amplificando il tema centrale della televisione fatta di programmi-discarica. Tutte le parti visibili della scena non sono pitturate, ma riportano stampe dell’effettivo disegno nato sulla carta. Possiamo quindi definirla una scena che deriva nella sua completezza, da un progetto di illustrazione realizzato con pennarello su carta da acquerello. Per Alchemaya di Max Gazzè è stata allestita una complessa operazione crossmediale, ovvero un concept visivo che si è evoluto in un racconto sviluppato su più media, tra grafica per la copertina e il booklet del doppio album, illustrazioni del libretto teatrale, videoclip del brano centrale (La leggenda di Cristalda e Pizzomunno), e infine un videogame dell’opera. Il lavoro multimediale era un’estensione del racconto fantasioso di Max e Francesco Gazzé sull’origine dell’uomo, e un’anticipazione dei contenuti che sarebbero comparsi unificati nella scenografia all’aperto. Dai piccoli formati tascabili dove era stampata l’immagine fumettizzata di Max Gazzé e l’universo pop in cui era immerso – che ricorda le grafiche psichedeliche di Heinz Edelman, creatore del film di animazione dei Beatles Yellow Submarine –, alla gigantesca proiezione nei concerti all’aperto, il segno pittorico si moltiplica rendendo immediatamente riconoscibile e condivisibile su più piattaforme il progetto musicale amplificato dalle possibilità del digitale.
La passione per gli allestimenti della Fura dels Baus per la lirica, il fenomeno del moltiplicarsi delle videoproiezioni anche nei grandi Festival internazionali porta Imaginarium Studio a proporre scene con contenuti sempre più multimediali anche per la lirica: il videomapping diventa il linguaggio con cui si esprimono con maggior frequenza a teatro e negli spazi all’aperto.
I loro videomapping per la musica pop avevano già animato le mura storiche di alcune delle arene italiane all’aperto più importanti del mondo, come le Terme di Caracalla di Roma, il Teatro Antico di Taormina, l’Arena Sferisterio di Macerata e l’Arena di Verona; con la Tosca (2021) sono arrivati a coprire con le proiezioni in videomapping i sessanta metri quadrati della facciata di Palazzo
Farnese a Piacenza. Per la Tosca prodotta da Fondazione Teatri di Piacenza (2021) con la
direzione d’orchestra di Sesto Quatrini e la regia di Giorgia Guerra viene visualizzata una sottotrama legata all’idea di Natura Cosmica.
Imaginarium ha portato sulla monumentale facciata di THE MART, il più grande centro di progettazione edile e commerciale del mondo e uno dei principali centri d’affari internazionali di Chicago, una installazione/performance inedita dal titolo “ORA – The limits of the planet“: una creazione artistica in video mapping con musiche originali e frequenze provenienti dallo spazio e dalle profondità della Terra, fornite da ESA European Space Agency, ASI Agenzia Spaziale Italiana, EGO European Gravitational Observatory e INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Nel 2022 Imaginarium è stato in residenza al PAAX Festival in Messico e nel 2023 sono gli artisti responsabili del gigantesco mapping del concerto di apertura delle Wien Festwochen. Collaborano con Ambasciate italiane, Istituti Italiani di Cultura, Università e Istituti scientifici di livello internazionale, per sviluppare progetti performativi e installativi tra Arte e Scienza.
Produzioni
Galleria immagini

Concerto con videoscenografie di Max Gazzé

concerto di Max Gazzé alle Terme di Caracalla

Disegno per Happy next

Foto della scenografia di Happy next

Foto di scena per Happy next

Ora, The limits of the Planets-concerto con video live. Disegni e grafiche di Francesca Pasquinucci

Ora The limits of the planets Foto di scena







