Daniela Dal Cin

Biografia

DANIELA DAL CIN-COMPAGNIA MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA
Fondata nel 1986 dal regista, attore e autore Marco Isidori, dalla scenografa Daniela Dal Cin e dall’attrice Maria Luisa Abate (cui si aggiungono ben presto Lauretta Dal Cin, Sabina Abate e Ferdinando D’Agata, e nel 2000 Paolo Orrico), la Compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa rappresenta un’isola nel territorio del teatro di ricerca italiano dagli anni Ottanta a oggi.
Isola nel senso di luogo d’arte con una propria autonomia, identità e percorso che, a differenza di altri gruppi, non si contamina con altre realtà ma vive una dimensione estetica completamente autosufficiente. La scenografia è macchina scenica autonoma, giostra, gingillo, gabbia, carillon, ma anche, evidentemente, prezioso alleato e talvolta ingombrante e costrittivo strumento per l’attore: scene radicalmente “altre” (l’ovale per Le serve; la sfera per Una canzone d’amore; un “grande girello”per Happy Days in Marcido’s Field; un velodromo per Una giostra: l’Agamennone; una televisione per Palcoscenico), impongono una recitazione inusuale per l’attore,messo in condizione di «sovraesposizione energetica». Le soluzioni folli, d’enorme impatto visuale di Dal Cin sono un contenitore adatto per l’altrettanto folle drammaturgia e riscrittura di Marco Isidori, che ricama costruzioni testuali complesse.

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Fondo

Anni: 1983-2024
Periodo di analisi: 1985 - 2024
Consistenza: Bozzetti, disegni, maquette

Storia archivistica:
DANIELA DAL CIN /COMPAGNIA MARCIDO
MARCIDORJS & FAMOSA MIMOSA
Compagnia fondata nel 1984 dal regista, attore e autore Marco Isidori, dalla scenografa Daniela Dal Cin e dall’attrice Maria Luisa Abate (cui si aggiungono ben presto Lauretta Dal Cin, Sabina Abate e Ferdinando D’Agata, e nel 2000 Paolo Orrico); stretta tra la seconda ondata del Nuovo Teatro e il movimento dei Teatri ’90, inizia l’avventura teatrale guardando a Carmelo Bene e allestendo il primo Studio per Le serve, una danza di guerra (1985) dal testo di Jean Genet, per continuare con Shakespeare, Molière, Beckett, Pavese, riveduti secondo la sensibilità della compagnia e secondo le intenzioni creative del regista e autore Marco Isidori.
Alcuni loro spettacoli sono diventati iconici: Happy days in Marcido’s film, Bersaglio su Molly Bloom, Canzonetta. La scenografia è macchina scenica autonoma, giostra, gingillo, gabbia, carillon, ma anche prezioso alleato e talvolta ingombrante e costrittivo strumento per l’attore: scene radicalmente “altre” (l’ovale per Le Serve, la sfera per Una canzone d’amore; un “grande girello” per Happy days in Marcido’s Field, un velodromo per Una giostra: l’Agamennone, una televisione per Palcoscenico ed Inno), impongono una recitazione inusuale per
l’attore. Le soluzioni folli, di enorme impatto visuale di Dal Cin sono un
contenitore adatto per l’altrettanto folle drammaturgia e riscrittura di Marco Isidori, che ricama costruzioni testuali complesse. Le scene talvolta avvolgono l’attore in una nicchia o in una ragnatela, lo legano, lo appendono (come in Bersaglio su Molly Bloom, 2002), lo guidano nei movimenti come un burattino (in Spettacolo, 1992; La Locandiera di Carlo Goldoni è inciampata nel teatrino dei Marcido: conseguenze…, 1994). Televisioni che palpitano come esseri
viventi, scatole-forno o involucri rosa shocking abitati da farfalle giganti, o da stralunati personaggi alla Bacon, lampadine indossate da attori veri e finti (Bersaglio su Molly Bloom), costumi roboanti come armature appoggiati davanti al corpo come sagome di cartone con la figura contornata.
Uno spazio costrittivo e “occlusivo”, quello della Dal Cin per i Marcido, ma anche liberatorio; l’attore prende forza proprio dalla scena che è per lui come una maschera che lo rende altro-da-sé. Costume e scenografia vanno di pari passo, in vicendevole completamento a servizio della costruzione di mondi altri rispetto alla realtà. La scenografia, su stessa dichiarazione di Dal Cin, è la prima cosa che viene realizzata; nascono simultaneamente l’idea dello spettacolo e quella della messinscena.Il disegno è la base, l’ossatura del suo lavoro non la tecnologia.

Galleria immagini

Bozzetto di Bersaglio su Molly bloom
Bozzetto di Bersaglio su Molly bloom

Foto da Le serve una danza di guerra 1986
Foto da Le serve una danza di guerra 1986

fotografia di Bersaglio-su-Molly-Bloom
fotografia di Bersaglio-su-Molly-Bloom

Una giostra-l
Una giostra-l'Agamennone, bozzetto